Saranno famose? Per ora sono brave ricercatrici-comunicatrici
a favore dell'ambiente

di Adriana Giannini e Valeria Fieramonte

 

I tre riconoscimenti messi in palio dall'edizione 2014 del Premio Leonardo-Ugis (nato in collaborazione tra il Museo della Scienza e della Tecnologia e l'Unione  Giornalisti Italiani scientifici) sono andati tutti a tre ragazze in gamba, giovani ricercatrici che si sono distinte tra cinquanta concorrenti sia per le loro ricerche  in campo agro-alimentare e ambientale, sia per la loro capacità di comunicare a un pubblico più vasto i risultati e gli obiettivi del loro lavoro. Il tema comune per tutti i partecipanti del 2014 era, ovviamente, quello della prossima Expo, ossia “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, e le tre ricercatrici, pur lavorando in istituzioni molto diverse, si sono dimostrate in grado di dare un valido contributo nei vari campi collegati a quest'ampia tematica.




Lucia Bagnasco, vincitrice del primo premio Leonardo-Ugis
Alla sua sinistra Giovanni Caprara, Presidente dell'Ugis

Il primo premio di 2500 euro è andato a Lucia Bagnasco, che lavora – per ora solo con un assegno di ricerca – presso il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Genova occupandosi di autenticità e tracciabilità dei prodotti agro-alimentari. La sua preparazione accademica comprende una laurea specialistica in chimica e tecnologie farmaceutiche e un dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie chimiche. Ma Lucia Bagnasco crede fortemente nell'utilità del suo lavoro e nell'importanza di farlo conoscere anche a un pubblico di non addetti ai lavori. Ha quindi fondato, come spin-off dell'Università di Genova, una società, la Green Modelling Italia, che progetta, realizza e anima laboratori scientifici per bambini e ragazzi e svolge attività di docenza e assistenza in aula nelle scuole e nei corsi di aggiornamento per studenti e tecnici impiegati nelle industrie.

Sono risultate seconde a pari merito e quindi vincitrici  della medaglia Leonardo-Ugis Claudia Zoani ricercatrice presso l'ENEA e Lucia Michelini consulente ambientale per un Progetto europeo che si occupa dell'efficienza dei comuni in Italia e Austria.




Claudia Zoani, nel suo laboratorio all'ENEA


Claudia Zoani
ha una laurea in chimica e due dottorati di ricerca, uno in chimica e uno in scienze agrarie, alimentari e agroambientali. Come tanti giovani è passata attraverso vari contratti di collaborazione prima di entrare a far parte come ricercatore dell'Unità tecnica per lo sviluppo sostenibile e l'innovazione del sistema agroindustriale (ENEA UTAgri con sede a Roma). Le sue attività di ricerca spaziano dallo sviluppo e validazione di metodi analitici per lo studio di materiali e processi al monitoraggio degli agrosistemi, dalla misura della qualità e della sicurezza alimentare alla valutazione del rischio chimico sugli ecosistemi.

 


Lucia Michelini alla consegna del premio Leonardo-Ugis


Anche Lucia Michelini dopo la laurea specialistica in scienze e tecnologie ambientali è passata attraverso varie collaborazioni ed esperienze in Italia e all'estero prima di approdare al Progetto in cui è attualmente impegnata. Di particolare interesse è stata la ricerca che ha svolto per la sua tesi di dottorato che ha riguardato gli effetti sull'ambiente dell'uso di antibiotici negli allevamenti intensivi. Come ha dimostrato, questi farmaci impiegati massicciamente entrano nell'ambiente attraverso i liquami passando praticamente inalterati nel terreno dove agiscono in due modi: in primo luogo danneggiano i batteri del suolo che aiutano le radici delle piante ad assimilare i propri nutrienti e in secondo luogo si accumulano nelle piante che vengono coltivate a scopo alimentare.  La ricerca di Lucia Michelini è una delle pochissime fatte finora per capire dove vanno esattamente a finire gli antibiotici una volta escreti attraverso le feci degli animali di allevamento. Se alle deiezioni animali si aggiunge  il fatto che molte persone non eliminano correttamente i farmaci scaduti e li vuotano nei lavandini, mentre gli impianti di trattamento delle acque reflue non sempre sono idonei allo smaltimento di questo genere di rifiuto, si capisce meglio l'entità del problema. Dunque, anche per quanto riguarda i farmaci uno smaltimento corretto è fondamentale. Ora Lucia Michelini lavora come  consulente ambientale e potrà dare un contributo efficace in questo campo.

Foto di Valeria Fieramonte

 

12 febbraio 2015